Andreas Nikolaus Lauda, più conosciuto come Niki Lauda, Nasce a Vienna il 22 Febbraio 1949 e muore a Zurigo il 20 Maggio 2019; contro la volontà della sua famiglia, all’età di 19 anni (1968) lascia il mondo del commercio nel quale era anche abbastanza ben inserito grazie al nonno paterno, e si lancia con decisione nel mondo automobilistico, iniziando a correre in Formula Vee (o semplicemente formula V), una categoria di vetture monoposto da competizione creata e patrocinata da Volkswagen.
Dopo un paio di anniNiki Lauda fa il suo primo esordio in Formula 3, ed è immediato il conseguente salto in Formula 2 grazie all’interesse mostrato per lui da parte della scuderia inglese March; Lauda era totalmente rapito dal mondo delle corse, ma le spese che aveva per continuare a credere nel suo sogno erano sempre maggiori, tanto da portarlo a chiedere un piccolo prestito bancario che gli consentisse di poter proseguire nella sua promettente carriera e di continuare a credere nel sogno di poter diventare presto Campione del Mondo di Formula 1.
Inizi nell’automobilismo
L’anno 1972 segna finalmente il suo storico esordio in Formula 1 con la scuderia March, ma i risultati non furono quelli previsti; stessa sorte toccò ad un’altra casa costruttrice, e cioè quella ‘British Racing Motors’ (BRM) per la quale correva un certo giovanotto coi baffi che iniziava a far parlare di se: Clay Regazzoni. Quest’ultimo, stanco delle frequenti avarie meccaniche dell’auto su cui correva e desideroso di ottenere risultati di prestigio, si candidò per un esame con la Ferrari, manco a farlo apposta in quel momento alla ricerca di piloti validi ed impavidi da contrattare per la stagione F1 del 1974.
Enzo Ferrari in persona, dopo aver contrattato Clay Regazzoni come pilota principale della scuderia rossa di Maranello, gli chiede un parere su Lauda, che gli era già stato segnalato da alcuni osservatori; non fece neppure in tempo ad ascoltare le buone referenze che circolavano su di lui e gli stessi consigli di Clay, che lo chiamò e lo assunse subito come ‘pilota in 2a’, una sorta di gregario.
Campionati del Mondo vinti da Lauda
In quegli anni (1970-74) la Ferrari non navigava in acque molto tranquille, ed i risultati non soddisfacevano neppure le aspettative minime del patròn Enzo, un vero e proprio signore, sia a livello dirigenziale che umano; fu proprio il valido supporto del pilota austriaco e di Clay Regazzoni a dare quella scarica di adrenalina a tutta la scuderia ed a farla risorgere dai bassifondi della classifica mondiale costruttori.
Il secondo posto ottenuto da Lauda al suo esordio mondiale nel Gran Premio di Argentina, rappresentò una vera e propria svolta, sia per il pilota che per la sua scuderia. Da questo momento in poi infatti, si susseguirono innumerevoli sue ‘pole positions’ ottenute nelle qualifiche, ed arrivarono i primi successi. Nel 1976 Lauda vinse le prime quattro gare del campionato e, prima ancora di arrivare alla decima corsa stagionale in programma, aveva già il doppio dei punti in classifica del suo rivale Jody Scheckter.
Nel corso della sua carriera Niki Lauda ha vinto tre titoli mondiali, di cui due con la scuderia di Maranello, ed uno con la Mc Laren (1975, 1977, 1984), portando a casa ben 25 GP conclusi sul podio più alto.
L’incidente che cambiò la sua vita per sempre
1 Agosto 1976, circuito tedesco del Nurburgring: dopo appena due giri di corsa su un asfalto bagnatissimo dalla incessante pioggia che aveva cominciato a cadere fitta sin dal primo mattino, Lauda perde il controllo della sua Ferrari F312T e si schianta violentemente contro le barriere di protezione poste in una curva; la scena è davvero agghiacciante e si vede il pilota, salvo per miracolo dopo il durissimo impatto, uscire dalla sua monoposto totalmente avvolto dalle fiamme.
Lauda uscì miracolosamente vivo da questo funesto avvenimento, ma con gravissime ustioni di primo e terzo grado su tutto il volto, dalle quali resterà marcato per sempre. Fortunatamente le buone cure ricevute, il grande affetto mostratogli da tutti i suoi colleghi di lavoro e dalla famiglia, e la grande forza interiore che lo ha sempre caratterizzato fin da bambino, gli diedero la forza di guarire in soli 40 giorni e di tornare rapidamente alle corse.
Niki Lauda nella cultura popolare
Piloti di varie generazioni hanno sempre considerato Niki Lauda un vero e proprio mito; di lui infatti si può soltanto dire un gran bene; forte personalità, grande educazione e sportività, attaccamento e passione per il suo lavoro, senso dello humor e tanta determinazione, hanno fatto si che il pilota austriaco fosse infatti benvoluto da tutti, rivali inclusi.
Anche il mondo del cinema decise di omaggiare le gesta di Niki Lauda; il bellissimo film ‘Rush’ offre al pubblico un bellissimo tributo alla vita del pilota austriaco, con particolare riferimento ai suoi anni più ruggenti ed agli storici duelli con il pilota britannico James Hunt.
Niki Lauda muore in Svizzera nel 2019, pochi mesi dopo aver subìto un trapianto di polmone, quel polmone che era stato gravemente danneggiato dall’inalazione di gas tossici conseguente all’incendio del Nurburgring.